Nell’ultimo decennio rosa voleva dire “femminuccia” e poco altro. Anche io, che ho sempre amato tutte le sfumature di questo colore ho evitato di avvicinarmici troppo. Era… troppo.
Effettivamente qualcuno, a partire dagli anni ’40, aveva deciso di associare il rosa agli abiti di mamme e bambini per venderli meglio e conferendogli una forte connotazione.
Dopo aver frequentato un corso su Instagram e aver lavorato sulla mia palette di colori ideali, ho riscoperto il rosa e me ne sono riappropriata senza vergogna.
L’anno del Millenial Pink
Solo dopo ho scoperto che il rosa è il colore dell’anno, oltre ad essere quello di una generazione intera, quella della generazione Y che ama riconoscersi, per la precisione, nel Millennial Pink.
Il Millenial Pink non è solo un colore (e comunque non è sicuramente un rosa acceso), suggerisce bensì un modo d’essere. Una tinta non tinta, genderless, che non ama incasellarsi. Un rosa pallido, tendente al beige, con uno sprazzo di pastello. E grazie alla sua “neutralità” avrebbe proprietà calmanti (dimostrate già nel 1982 dallo psicologo Paul E. Boccumini sui bambini). Ma non solo: pare susciti anche un sentimento di empatia e inclusione, tanto bramati dalla generazione di Instagram.
La conferma arriva dal Color Marketing Group, la principale organizzazione non profit che si occupa di prevedere i colori del futuro: «La generazione Y spinge sempre di più per il riconoscimento delle diverse identità di genere (…) ed è sempre alla ricerca di nuovi modi per potersi esprimere – spiega Judith van Vliet CMG Vice President of PR & Communications – Il rosa perciò sta passando dall’essere considerato come colore femminile a colore universale per tutti coloro che vogliono sentirsi pienamente liberi. Inoltre, in questi tempi di caos e stress, calma la nostra mente e le nostre inquietudini» (Il Corriere).
Il ritorno del rosa senza sesso
Il 2014 è l’anno in cui il rosa inizia la sua rimonta. Grazie a molti designer scandinavi (che lo utilizzano nelle loro nuove collezioni) viene coniato lo Scandi Pink. A maggio dello stesso anno il famoso ristorante Sketch London si trasforma completamente e tutto (grazie all’artista David Shrigley e la designer India Mahdavi) diventa rosa.
Mentre lo Scandi Pink diventa un tormentone sui social tanto da prendere anche il nome di Tumblr Pink, fa capolino un nuovo colore: lo Shim, un rosa beige, fusione dei pronomi femminile e maschile in lingua inglese she e him che vuole rappresenta l’evidente cambio di ruoli tra uomo e donna a cui stiamo assistendo.
L’anno scorso Pantone lancia il Rose Quartz come colore dell’anno e alcune giornalisti iniziano a trovarlo talmente azzeccato da esaltarlo nelle loro conversazioni social, finche la giornalista di “The Cut”, Véronique Hyland, scrive un post intitolato «Is there some reason Millennial women love this color?» coniando e lanciando definitivamente il termine Millenial Pink, confermando il fenomeno divenuto ormai globale.
Di moda il rosa
Non è un caso se i capelli di tanti (me compresa) siano rosa, che una casa di moda come Gucci da qualche anno propone completi color block di questa tinta, così come ha scelto di fare l’azienda Del Monte che ha creato l’ananas rosa, così come hanno visto lunghissimo Maryellis Bunn e Manish Vora, che si sono inventati un Museo del Gelato rosa e altamente instagrammabile.
Museum of Ice Cream
Quando ha aperto a New York nel luglio 2016, ha venduto in pochi giorni 30mila biglietti. Il Museo del gelato (Museum of Ice Cream), si è poi spostato da poco a Los Angeles, ma è impossibile visitarlo: è andato quasi subito sold out.
Le influencer del posto non se lo sono certo lasciati scappare: ha poco a che fare con il gelato in sé e con i musei canonici: in questo caso il gelato è solo il simbolo della spensieratezza infantile, del tempo libero, del piacere dolce, dell’estate, della felicità. Ecco lo scopo ultimo del museo: mettere allegria, stimolare i bei ricordi e la condivisione in compagnia.
Un museo più per adulti che necessitano di dolci terapie che per bambini.
Diverse sale espositive e istallazioni artistiche: dai fotografatissimi telefoni vintage colorati (che, però funzionano davvero e ti salutano e ti dicono quanto tu sia favoloso), alla galleria di banane con le altalene sospese in aria, dalla sala con gli orsetti gommosi giganti, alla piscina di caramelle. Dalle piante di menta (vere) che crescono in un terreno a base di cioccolato, al trampolino che ti lancia verso la collina di Hollywood per farti immortalare.
Tutto, naturalmente, rosa Pop.
Se avete voglia si scoprirlo, vi basterà cercare su instagram l’hashtag #MOIC. Perdetevi tra i 15.305 post, nell’attesa che – chissà – arrivi anche in Italia!
Annalisa
I love pink!!!!
Camilla
Certo che il museo del gelato farebbe proprio al caso mio!
Io il rosa lo adoro da sempre e lo indosso senza sentirlo un colore da femmina e basta, ma del resto indosso ed adoro anche l’azzurro che sarebbe il colore dei maschietti!
XOXO
Cami
Ida
l’anno prossimo l’azzurro tornerà protagonista, sappilo!
Paola
Bell’articolo! Sostengo da un vita in tema di kids fashion il rosa (con le dovute moderazioni) anche per i maschietti quinidi… assolutamente ben venga!
Bacio
xx
sheila
sono un po’ … sorpresa.. è una cosa che non mi aspettavo!
Ida
Cosa ti sorprende così tanto Sheila?
Myriam
Adoro il rosa, questa tendenza non può che farmi felice!!
michy px
No ma che splendore questo museo del Gelato!!! Io devo visitarlo!!!! Il rosa poi è un colore che amo… colorerei tutto di rosa!!!
Anna Calvia - About Beauty
Questo museo è strepitoso!! *-* Non sono un’amante del rosa per l’abbigliamento, quindi mi discosto un po’ da questa tendenza, ma amo il rosa in natura per esempio! 🙂
barbara
Da amante assoluta del rosa non posso che adorare!!! <3
La ragazza del tè
Il rosa non è per me! Mi spiace ma non mi piace e non mi piacerà mai ahaah
Alessandra Voto
Anch’io amo il rosa, in tutte le sue sfumature! Se apri il mio armadio trovi tutta una collezione di t-shirt e polo tutte rosa 🙂
Non sapevo dell’esistenza di questo museo…dovrò assolutamente andarci! Ciao Ida, a presto!
Alessandra | L’angolino di Ale
Ida
davvero!! Un’altra cosa in comune (dopo la passione per Chia eheheh)