to top
About

Con un passato da psicoterapeuta, oggi mi definisco una fashion teller: una digital strategist con la passione per la scrittura e il marketing. Vivo a Milano, da sempre coinvolta nel campo della comunicazione nei modi più diversi.

Come sono?

Mi definisco una “signorina“, che ha poco a che fare con lo stato civile: non mi adatto proprio a tutto e mi piace tutto ciò che è estremamente femminile, ai limiti del “troppo che stroppia”. Spero di non superare mai quel limite, ma non ne sono del tutto sicura.

Sono fan del rosa e dei colori pastello, ma ho impiegato anni per dirlo senza vergogna (dall’alto dei miei 36 anni). Mi fanno dire “wow” i gioielli minimal fatti con il cuore, le linee pulite, le gonne a ruota, gli abiti troppo lunghi e i tacchi alti che compro all’infinito e metto troppo poco.

Piango un sacco (e qui la signorina deve migliorare).

Ammiro le donne semprefashion, quelle che non si presentano mai scomposte e mi chiedo come mai facciano e cosa altro sacrifichino. Aspiro a essere una di loro, ma non lo sono e non lo sarò mai. Quindi fashion sì, ma con moderazione. Mi piace immaginarmi perfetta e impeccabile e mi piace la (conquistata) consapevolezza di non esserlo.

Mi piace che non si possa essere perfetti.

Più di qualcuno non è andato oltre l’apparenza con me. Sono consapevole che la mia “apparenza” (nonostante tutto molto curata e vezzosa) tragga in inganno e mi dipinga spesso come la frivola superficiale. Ma ho imparato ad andare oltre l’apparenza, anche la mia (gli altri meno di me). Questo significa che mi accetto per quello che sono.

Mantengo gelosamente quel lato infantile che mi consente di sognare, creare e fare voli pindarici.

Cosa ho fatto e cosa faccio?

Fra le prime a portare gli swap party nella capitale, ho ideato e lanciato nel 2010 una piattaforma social di baratto on line eco chic: Suit Of The City, precursore dell’app Depop.

Ho fatto un salto a Londra e ci sono rimasta un anno, giusto il tempo di consolidare la passione per la scrittura e la moda, lasciarmi tutto alle spalle e farla diventare una professione: divento in meno di un mese fashion e lifestyle editor corrispondente UK per un digitale magazine italiano.

Ho imparato ad amare la moda in quanto espressione d'arte, estro e creatività, ho imparato a guardare oltre l'abito e a emozionarmi letteralmente al cospetto di tanta maestria. Ho persino tentato di imparare a cucire per comprendere appieno la fatica, la pazienza e la dedizione necessari a questo mestiere.

Questo blog, Le stanze della moda, nasceva per raccontare le emozioni e le persone dietro le creazioni. Mi piaceva pensare di poter portare in ogni stanza incursioni nel mondo della moda in senso molto ampio: cassetti pieni di racconti e riflessioni, con l’obiettivo ultimo di passare quanto più possibile un solo messaggio: dietro il mondo della moda c’è veramente poco di frivolo.

Dietro, forse – anni fa – c’era l’obbiettivo di dimostrare al mondo che neanche io fossi frivola, come la moda.

Non so se questo oggi può ancora definirsi un “Fashion Blog”. È difficile e anche poco utile incasellarsi. Io nella vita scrivo, mi metto in posa, parlo in video… comunico! E mi piace da matti! Negli anni ho iniziato a parlare anche di altro: mi sono appassionata al beauty grazie all’opportunità che Glamour mi ha dato e ho iniziato a mettere dentro questo spazio sempre un pezzetto in più di me: i miei sogni, le mie imprese, i miei viaggi, la mia famiglia… la mia vita.

Sono sicuramente una blogger perché scrivo su un blog personale e sono anche fashion perché scrivo prevalentemente di moda. Questo il senso semplice che ha per me la definizione di “fashion blogger”. Oggi, dopo 5 anni, forse dovrei chiamarlo lifestyle blog, ma non è, poi, così importante.

Grazie a questo blog ho stravolto la mia vita.

Ho fondato The Top Influencer, StandOutFashionProject (una web agency tutta al femminile), The Fashion Mob (team di 4 influencer italiane diverse che incarnano globalmente il profilo della donna moderna), sono diventata beauty reporter per Glamour.it e coordinatore centrale moda per Blog.it, infine docente di web editing presso scuole prestigiose (Accademia del Lusso, Eidos). Testimonio tutti i giorni come la passione, l’intraprendenza e, soprattutto, lo studio continuo, porti lontano, senza nessun limite. Racconto soprattutto a non mollare mai e a credere nei sogni. I sogni: cercateli, coccolateli, credeteci.

Grazie di essere passati di qua. Tanto.

 

Da dove iniziare a navigare?

Se adesso vuoi saperne di più e vuoi esplorare questo blog ti segnalo i post più amati e quelli a cui tengo di più.

Per sapere cosa intendo per “signorina” leggi:

Favignana non è un’isola per signorine

La rivincita del rosa

Se vuoi sapere cosa ne penso di questo settore di blogger, influencer e giornalisti:

Fashion blogger e giornaliste di moda: dico la mia alla redazione di Leggo

Come nasce un influencer: storia delle origini in una mostra

Facce da blogger. La personalità dei blogger italiani in uno scatto: ecco chi sono

Blog vs Instagram: come una blogger si adegua al social del momento (studiando)

Quando gli influencer si trasformano in cartelloni ambulanti dico no

Se sei un’amante della moda, potrebbero interessarti:

Chi decide mode e tendenze: ecco quello che non sapevi

Chanel quanto mi costi?

Tutte le borse di Gucci (che tu possa immaginare)

Naj Oleari: sospetto un gran ritorno

Come vestirsi alla laurea: 3 soluzioni anti noia

Se vuoi sapere da dove vengo:

Della terra mia: storie di successi di chi parte e di chi resta

Non sono romana e amo come una calabrese

Se vuoi sentirti meno sola come mamma e leggere i pensieri di un’altra neo mamma:

Ricette d’amore: racconti di mamme speciali

Il bello di essere mamma

Lettera a mio figlio

Cosa prova un padre: ho scoperto un papà poeta

buzzoole code

Ida Galati