to top

AltaRoma July 2015 #Day3: a blogger point of view

Poche cose, ma speciali durante il terzo giorno di AltaRoma.
Seguo molto da vicino, sin dai suoi esordi nel 2012, il lavoro magistrale di Luigi Borbone.  Il 12 Luglio, al Palazzo delle Esposizioni di via Nazionale, è andata in scena la sua nuova collezione ispirata al fascino dell’Oriente e all’allure degli anni ’50.
Senza dubbio una delle sue collezioni più riuscite: la sua è una donna moderna a tratti casta, a tratti provocatrice: nonostante trame di swarovsky lascino talvolta intravedere i seni delle modelle, i suoi sono sempre abiti lineari, sofisticati, minimal, impalpabili, quasi puri.
A completare i look e rendere distintivo il suo marchio, ci pensano, da tre stagioni a questa parte, i suoi gioielli: eccessivamente appropriati. Protagonisti quasi sempre gli animali corazzati, da cui il designer è da sempre affascinato.
Da architetto li ha sempre osservati con stupore e ammirazione essendo dotati  – afferma – “di una struttura matematicamente perfetta”. Da questa ammirazione nasce l’idea di riprodurli e renderli immortali incastonandoli in splendide gabbie dorate. Quest’anno sono grilli, animali considerati sacri in Cina, conservati a volte in speciali scatole di vimini per essere portati sempre con sé. Ecco che Luigi Borbone riproduce quelle scatole che diventano doppiamente preziose.

Fonte: Instagram #luigiborbone Luglio 2015
Collezione Luglio 2014
Tagli e cuciture impeccabili, pizzi ideati e disegnati da Borbone stesso: crop top e grandi gonne, abiti a kimono alternati a vestiti plissé, bianchi come le porcellane cinesi, blu cina e verde acido.

Voltiamo pagina e lasciamo l’Italia per abbracciare il mondo riunito dal linguaggio universale della moda. “I miei complimenti per essere riuscito a fare quello che nessun politico riesce a fare” – queste le parole della giornalista Cinzia Malvini a Nino Graziano Luca, curatore e organizzatore di World of Fashion, manifestazione dedicata alla moda internazionale all’interno del calendario di AltaRoma, giunta alla sua quindicesima edizione.

Protagonisti di questa sfilata sei fashion designer da sei paesi del mondo: dal Libano Toufic Hatab, dall’India Michelle Salins, dal Sud Africa Hendrik Vermeulen, dalla Colombia Lisbeth Camargo e dall’Argentina Elvio Acevedo. 
Particolarmente interessante lo stilista sudafricano Hendrik Vermeulen che ha presentato la collezione intitolata “I’am water”, creata per collaborare con la Fondazione I Am Water Ocean Conservation e per sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema dell’ambiente e dell’ecosostenibilità.
Il richiamo all’acqua non è mai stato così evidente in una collezione di abiti. Straordinaria maestria sviluppata nei colori e nelle stampe, nelle forme e nei tessuti. Vere e proprie opere d’arte da indossare in occasioni speciali.
A rappresentare l’Italia, invece, Tahm Couture by Nathalie Altomonte che ha catturato l’essenza del Made in Italy riproponendola in una collezione dal sapore italo-francese con abiti eleganti e pellicce vintage.
Nathalie fa letteralmente rivivere un passato che non c’è più, in tutti i sensi. Vuoi perché i tessuti sono proprio quelli dell’atelier francese che era stato di sua madre (rimasto chiuso per molti anni), vuoi perché le pellicce possono dirsi ecologiche visto che sono state recuperate, tinte e riadattate ai gusti della donna di oggi. 
Io ho avuto l’onore di indossare uno dei suoi capi, sedere in prima fila ad applaudirla e sentirmi davvero una principessa d’altri tempi.





Ida

Leave a Comment