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Diventare stilista: l’Accademia fabbrica sogni a Roma

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Come diventare stilista? Se vivi a Roma sei fortunato, altrimenti vale la pena trasferirti. Sono entrata nel mondo dell’Accademia Costume e Moda assistendo al loro final work. Ecco tutto quello che ho visto.

È trascorso ormai qualche giorno dal Final Work dell’Accademia di Costume e Moda: il TALENTS 2017 svoltasi all’interno della Kermesse di Altaroma.

Questo è uno degli appuntamenti che cerco di non perdere mai e vi spiego perché.

Le sfilate generalmente durano 10 minuti a cui devi aggiungere almeno un’attesa di mezz’ora. Quindi, riesci a vedere una sfilata ogni ora e speri sempre che sia valsa la pensa di aspettare.

Il final work dell’Accademia Costume e Moda

Quella dell’Accademia Costume e moda invece è molto più lunga: mezz’ora di attesa + 1 seduta scomoda, perché è sempre pienissimo di persone e personaggi che vengono a fare il “tifo” e scovare i talenti di domani. E poi almeno un’altra ora: 15 micro collezioni per 15 ragazzi selezionati che hanno terminato il loro percorso triennale di studi  (DAPL) in Costume & Moda.

Pitti Tutorship Award Winner: la novità

Tra di loro, uno, ogni anno vince il premio come migliore designer, uno per i migliori accessori e se ne aggiunge, quest’anno, un terzo: il Pitti Tutorship Award Winner: un team dedicato ad aiutare, accompagnare e sostenere i designer nel loro percorso imprenditoriale e professionale promosso da Pitti Immagine, con l’obiettivo di promuovere e sostenere i giovani talenti.

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Vince Ludovica Serra | Pitti Tutorship Award Winner, consegnato da Riccardo Vannetti, Pitti Tutorship Division

Perché rimango a guardare 15 giovanissimi (troppo giovani?) aspiranti designer?

  • Perché non sono aspiranti: hanno le idee già molto chiare e sono pronti per affrontare il mondo del lavoro.
  • Perché sperimentano come nessuno mai: invertono il senso delle giacche, delle gonne, realizzano accostamenti e intrecci impensati, osano con tessuti e materiali tutt’altro che scontati, assemblano senza condizionamenti e senza tracce, se non la loro.

E allora potresti pensare che sia un’accozzaglia eccessiva, esperimento puro immettibile. E invece il loro estro, scevro da eccessivi condizionamenti o dai trend da seguire, premia.

Perché tutto è garbato, di grandissimo gusto e, se pur originale, desiderabile.

Il compito della giuria è davvero arduo.

Anni fa sono stata chiamata a giudicare i lavori dell’Accademia di moda Altieri. Avevo studiato, tentando di fare del mio meglio per votare con criterio e giudizio: la coerenza stilistica, il racconto di una storia, le cuciture, l’idea, l’innovazione. Senza mai giudicare bella una cosa solo perché la indosseresti tu. No, non è quello il metro e l’ho imparato nel tempo.

Bene, quest’anno non avrei saputo chi premiare: tutti, a loro modo sono stati innovativi, coerenti e geniali: le sfere schiumose di Flavia Cavasino, le asimmetrie anni ’90 di Rossella Coppola, l’evanescenza e i colori sfumati dell’oceano di Ilaria de Felice, la frammentazione di Valeria Grassu, gli acquerelli di Serena Iavarone, la riproduzione dell’armonia di Elena Materia, gli accessori pazzeschi di Francesca Nori, il minimalismo androgico (adoro la tuta a righe!) di Silvia Perrucci, gli zaini maxi di Alessio Rossi (vincitore per gli accessori), l’atmosfera glassata di Flaminia Rossi, la bambola di porcellana di Ludovica Serra, le linee innovative di Diana Aparo (vincitrice del Fashion Prize Winner).

accademia costume e moda
Da sin. Ilaria de Felice, Valeria Grussu, Diana Aparo, Ilaria de Felice, Valeria Grussu

 

final work 2017 accademia costume e moda
Da sin Ludovica Serra, Valeria Grussu, Rossella Coppola, Ludovica Serra

 

accademia costume e moda
Da sin. Gli accessori di Flavia Cavasino, Serena Iavarone, Francesca Nori, Serena Iavarone

Che meraviglia.

E poi sale sul palco Lupo Lanzara, vice presidente dell’Accademia. Sempre emozionato, ma carico. Lui non molla mai ed è lì per i ragazzi. Lo sentono ed è per questo che sono loro a tranquillizzare lui spiazzandolo.

Tranquillo, ci siamo qui noi con te” – gli dicono per calmare un’ansia visibile.

Lupo ringrazia tutti e racconta il sogno di questi ragazzi e il grande lavoro che svolgono. Particolarmente contento quando a vincere la categoria accessori è Alessio Rossi che – dice – viene da Caserta e per tre anni si è svegliato all’alba per prendere il treno, frequentare a Roma e tornare a casa prendendo nuovamente il treno. Tutti i giorni, per tre anni.

Infine un augurio, quello di Simonetta Gianfelici, top model e adesso talent scout di grande spessore che regala un saggio d’apertura sul “Talento”, ricordando, alla fine, a tutti i ragazzi di essere sempre felicemente insoddisfatti.

bozzetto stilista
Il processo creativo di Ludovica Serra

 

stilista di moda bozzetti
instagram le stanze della moda

D’altronde, solo così non si finisce mai di migliorare e crescere, giusto?

 

Ida

  • Anonimo

    che meraviglia! !

    1 Febbraio 2017 at 8:05 Rispondi
  • Anonimo

    grazie <3

    1 Febbraio 2017 at 8:20 Rispondi

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