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Gli stilisti odiano le fashion blogger? Ecco cosa succede nel mondo della moda oggi

“Svegliatemi quando l’era delle blogger sarà finita. Quando la moda sarà di nuovo qualcosa di prestigioso” – questo lo sfogo di qualche tempo fa della talentuosa designer Daizy Shely.

Sotto il suo post-sfogo numerosi like, tanta “solidarietà” e qualcuno che l’avverte che, nell’era dei social media e del mass market, difficilmente si potrà tornare indietro.
Sarei stupida se mi sentissi chiamata in causa solo perché ho un blog. Da una parte la capisco anche. Da una parte.
La stessa parte che quando dice di essere (anche) una blogger deve avere a che fare con disparate  (e disperate) reazioni. Come quelle delle candidate a cui faccio colloqui di lavoro (per cercare un’assistente) che alla domanda “quali blog segui?” fanno seguire un evidente imbarazzo nell’ammettere di leggerli.
Quando incontro gli stilisti le reazioni, invece, sono tre:
– conoscono poco il fenomeno, ma ne hanno sentito parlare e quindi quando ti scoprono ti “corteggiano” pensando di aver trovato una buona occasione per ottenere pubblicità;
– pensano di conoscerlo fin troppo bene da snobbarti (e odiarti) a prescindere;

– si prendono il tempo di leggerti, di discriminare e di apprezzarti, ringraziandoti per il lavoro che fai.

Ida Galati – AltaRoma Gennaio 2014 – Ph Ilaria Morelli
Gli uffici stampa sono quasi tutti contenti: un blogger è, mal che vada, un articolo in più da inserire in rassegna e mostrare al cliente. Per questo, a volte, vieni inondata di comunicati senza preoccupazione alcuna di capire cosa può interessarti e cosa è notevolmente fuori tema.
Sapete, a volte ho anche pensato di prendere questo benedetto tesserino da pubblicista che tante testate negli anni mi hanno offerto, gratis sia chiaro, per potermi presentare con il titolo di giornalista piuttosto che da blogger o web editor che come lo capiscono gli over 65 quello che faccio?
Ma poi mi sono guardata intorno, ho ascoltato, anche i giornalisti amici che con lungimiranza, umiltà e intelligenza hanno chiesto a me consigli sul web editing e ho capito che era assurdo tornare ad essere l’ultima della fila dopo aver saputo raggiungere la prima.
A volte, però, sono anche d’accordo con lei Daizy. Perché se mi trovo a dover scrivere spesso, spiegare e giustificare, è perché il web ha consegnato alle persone in gamba un grosso dono (se sfruttato bene) e alle persone – chiamiamole avventate – un giocattolo dannoso e illusorio.

É vero, tanti pensano di poter aprire un blog oggi e chiedere un invito alla sfilata di Prada domani. Tanti credono di poter emulare il successo di Chiara Ferragni senza preparazione di nessun tipo, scattando selfie e assoldando il fidanzato per le foto in street.


Un giornalista che inizia la carriera è chiamato a collaborare con un giornale/radio/tv/agenzia e solitamente ha dei supervisori, dei colleghi più anziani che (…) svolgono il ruolo di istruttori rispetto al percorso da seguire e alle regole da rispettare. Una persona che apre un blog (…) si trova a operare sola in questo processo. Da un lato ha quindi maggiore libertà, ma dall’altro deve essere in grado, in autonomia, di fare alcune valutazioni iniziali per compiere i primi passi in questa nuova professione nata con Internet. Come per ogni professione, anche quella di fashion blogger presuppone diverse e specifiche competenze da cui non si può prescindere se si vuole trasformare una passione, in questo caso quella per la moda, in una professione complessa e articolata che comprende abilità di scrittura, pubbliche relazioni, conoscenze di storia del costume, economia, creatività, capacità di cogliere tendenze e novità del mondo che ci circonda. Scrivere di moda, e ancor di più di costume e società, in maniera seria e professionale, presuppone un buon livello di cultura generale, uno sguardo brillante e pubbliche relazioni allargate e sempre aggiornate.Come per il giornalismo vige la regola che è bene essere preparati su tutto, ma è ancora meglio avere un proprio ambito di specializzazione, lo stesso vale anche per il blogger o l’autore di social media content. (Rossi G. (2015), Fashion blogger, new dandy? Comunicare la moda online, Pendragon).

A volte, per alcuni, è tempo perso, una vita persa a inseguire il sogno sbagliato. A volte qualcuno dovrebbe dire loro che forse non è quella la strada e soprattutto non rappresenta la scorciatoia per sedere primi (e prima) alla corte di re Moda (Salani, 2008).

Gattinoni – AltaRoma Gennaio 2014 – Ph Ilaria Morelli
Quindi Daizy, io la capisco e non mi viene da dire neanche che ci sarà una giustizia divina perché il web è democratico, perché continuo a vedere gente nel web che, come nella vita off line, lavora anche on line grazie a un blog di infimo livello sol perché si è costruito attorno il network giusto. E allora non se la prenda e semplicemente ignori richieste di bloggerine wannabe, che poi magari qualcun altra scrive un bel pezzo su di lei o realizza uno shooting che le piace da morire o semplicemente la teneva d’occhio quando ancora sognava di far parte di questo prestigious world.

Ida

  • ritatalks

    Dalla Shely, che adoro, non mi aspettavo una tale affermazione ma come darle torto? Di bloggerine che si credono influencer e che magari l'assillano pure ne è pieno. xoxo rita talks

    14 Dicembre 2015 at 8:38 Rispondi
  • elisa bellino

    Questa me l'ero proprio persa. Lei è un caso a parte, è spocchiosa tanto quanto il suo per niente professionale ufficio stampa. Si scava la fossa da sola la poveretta, peraltro sempre più profonda.

    14 Dicembre 2015 at 8:39 Rispondi
  • Carmen Vecchio

    Quanta verità nelle tue parole Ida! Purtroppo è vero ci sono tante persone più che preparate come te e tant'è che invece appunto si accontentano del cs di turno… Fatto sta che so bene a cosa ti riferisci poiché nel mio piccolo cerco di acquisire nuove competenze che onestamente non avevo e non ho del tutto! I nonni caso è sempre un piacere leggerti!

    14 Dicembre 2015 at 8:46 Rispondi
  • Anna Pernice

    Come darti torto Ida? Concordo con tutto quello che hai scritto. Il problema è proprio la mancanza di preparazione di alcune blogger e di molti pr o stiloisto che invece sono poco informati sul sistema del blogging e fanno di tutta un'erba un fascio ahimè

    14 Dicembre 2015 at 13:08 Rispondi

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