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I corsi di Alessandra Impalli, lesson two: come realizzare una cappa

I corsi di Alessandra Impalli a Roma continuano e io, questa volta, mi sono trovata a dover realizzare una cappa.
“Refashion” con Alessandra Impalli su Real Time
Sono partita alla ricerca della stoffa e, seguendo i trend di stagione, ero più che intenzionata a scegliere un “soffice” rosa.
Cappotto rosa. Fonte: Vanity Fair
Qui mi sono scontrata subito con diversi problemi: la qualità del materiale, la varietà (che a volte non è come ti aspetti) e soprattutto il prezzo. Avevo trovato un misto lana e cachemire di un rosa antico davvero bello; meno bello era il prezzo. Diciamo che ho pensato che sotto le mie mani il tessuto rischiava di non essere valorizzato a dovere e ho optato per altro. 
Ho riflettuto, però, sugli effettivi costi vivi che generalmente una sarta o uno stilista devono sostenere per poter offrire un capo di alta qualità. Vi assicuro che quando siete voi a scegliere quale stoffa verrà a contatto con la vostra pelle e avete l’opportunità di toccare i diversi materiali… tutti voi sarete propensi a scegliere il meglio: il tessuto più morbido, quello più caldo e accogliente. E tutto questo, naturalmente, ha un prezzo che ha poco a che fare con i materiali cinesi che si autodistruggono.
Opto per una lana cotta rossa che potrebbe anche non necessitare di fodera (a differenza della lana normale), ma compro anche quella, come richiesto da Alessandra. Questa la mia fonte d’ispirazione:
Seguo le indicazioni di Alessandra e iniziamo a lavorare. Nel tavolo di lavoro accanto a me un’amica, Claudia, che non vedevo da tanto, troppo tempo. Questa l’occasione per rivederci e condividere un gioco, un interesse, un modo nuovo di prendersi del tempo per sé e lasciare spazio alla creatività di ciascuno di noi. 
Alessandra Impalli e i suoi corsi Making Fashion
Vi assicuro che è tutto molto divertente: si sta insieme, ci si racconta e si sperimenta. Ma niente è facile come sembra e io, che corro nella vita ad una velocità supersonica, mi scontro con la mancanza di pazienza. Ci vorrebbe quella dei monaci tibetani, specie quando non si ha troppo confidenza con la macchina da cucire e gli orli tendono ad assomigliare a una strada tutte curve, di quelle che ti fanno sentire male se non guarda avanti!
L’impresa “cappa” è stata tutto sommato più semplice degli harem pants e le istruzioni sono facili da seguire:
  • piega in 4 la stoffa, facendo andare il dritto del tessuto all’interno
  • spilla insieme la stoffa
  • invece di realizzare una cartamodello, prendi una camicia di vestibilità abbondante, piegala in 2 in modo da avere visibile 1/4 della camicia (il davanti) e una manica, metti qualche spillo per fermare insieme gli strati della camicia, uno sul collo, uno sul giro manica, uno sui fianchi 
  • appoggia il centro davanti della camicia sulla piega centrale della stoffa in cui sono piegati insieme tutti gli strati….
Per il resto…. dovete sempre venire tra noi! Come ho già avuto modo di dire, vi assicuro che leggere senza avere una maestra come lei accanto…è quasi inutile… ecco perché non continuo con le istruzioni.

Alla fine, grazie al supporto preziosissimo di Alessandra, diciamo anche indispensabile direi, torno a casa con una cappa da cappuccetto rosso. Va stirata e impreziosita magari con un collo di pelliccia sintetica o un bottone gioiello… Qualche suggerimento? 
Alla settimana prossima con il tubino!!!
Grazie di cuore a Michela di Consup (la sede dei corsi) per le preziosissime foto e ad Alessandra Impalli, sempre!

Ida

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