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Le risorse infinite di Facebook: la condivisione che fa leva sui sogni a lieto fine

È di pochissimi giorni fa il tentativo, egregiamente riuscito, della campagna di sensibilizzazione contro lo sfruttamento del lavoro dei creativi #coglioneNO (qui uno dei video). 
L’obiettivo di tutti i wwworkers, ormai, è uno solo: riuscire a rendere i propri contenuti virali per ottenere visibilità esponenziale (che si traduce, in alcuni casi, a proposte lavorative degne di essere chiamate tali). Quando qualcuno riesce nell’intento, però, scatta a volte uno strano meccanismo di diffidenza, come se fossimo stati in qualche modo tutti fregati. Fortunatamente sono anche tanti coloro i quali si congratulano perché l’obiettivo del “creativo al lavoro” è stato raggiunto.
Poi, succede che a volte i confini sono labili e non si riesce più a capire quale sia l’obiettivo in rete: richiesta (implicita) di condivisione per cause nobili, vere o finte? 
A proposito di questo, oggi scopro su Facebook una richiesta di aiuto sui generis e subito il dubbio assale la comunità virtuale tutta. 
Sembra la classica storia da film: incontri uno sconosciuto sul treno e mentre ci parli scopri che ti piace tanto, tantissimo. Non hai, però, il coraggio di chiedergli nulla e speri fino alla fine del viaggio che sia lui a chiederti un qualche tipo di contatto.
E invece a M non succede e quando si accorge di aver perso il treno, è troppo tardi. Così, in preda ai rimorsi, apre una pagina facebook, confeziona una lettera e spera che venga condivisa fino ad arrivare a lui o a qualcuno che lo conosca.
Io ci ho creduto e ho condiviso. Perché? Perché sono sufficientemente folle e caparbia da aver fatto anche cose peggiori. Tantissime le persone disposte a darle una mano proponendole le soluzioni più disparate. Però… c’è un però…
Perché la diffidenza sorge spontanea e le critiche arrivano fulminee: “Siete i soliti ingenui… ci siete cascati… sarà un’altra trovata come quella di Cinziaxlapelle” (finta e strampalata beauty youtubber dietro cui si nascondeva una grossa azienda cosmetica). 
Possibilissimo, ma il punto è che non mi pongo tanto il problema e, nel caso, sarò ben felice di aver contribuito a rendere vincente una bella (quanto semplice) idea.
Per queste e altre ragioni, però, io l’ho intervistata per voi. E le ho chiesto…
La foto profilo ritrae te veramente?
Si, assolutamente, sono io.

I più dicono che la lettera sia troppo curata: l’effetto stropicciato, la grafica… ci puoi dire qualcosa in più di te? 
Ho 26 anni ed (effettivamente) sono un grafico alle prime armi che spera di poter continuare in questo campo..

Dal 29 novembre fino a oggi hai ricevuto notizie utili per te?
Notizie utili non proprio… Però moltissimi che si sono proposti di controllare i cantieri di Albenga e chiedere in giro!

Quando ti sei accorta che il tuo messaggio stava diventando virale?
Lo scorso weekend, all’improvviso è partito come un razzo… !

Cosa rispondi a chi pensa che dietro di te ci sia una pubblicità che presto ci verrà svelata?

Nessuna pubblicità, di base sono una persona introversa e non ci tengo a essere al centro dell’attenzione… L’ho fatto solo per il grande potenziale di diffusione e visibilità che offre la rete!

Giuri solennemente di aver detto la verità nient’altro che la verità?
Giuro solennemente 🙂
E allora ecco M per tutti voi, signori sognatori del lieto fine e dell’amore che trionfa. Che dite? Ci vogliamo sperare anche noi? In caso contrario, magari il suo lavoro da grafico verrà notato da qualcuno…! Vi terrò aggiornata sugli sviluppi. 

Ida

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