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Una vacanza da Facebook: “vorrei, ma non posso”… i 6 post-ini del terzo millennio

In questi giorni di vacanza, “sfoglio” Facebook come se fosse una rivista e la mia mente si accorge di passare da un pensiero all’altro. I pensieri sono sempre due e si alternano altalenanti.
Pensiero numero 1: vediamo cosa raccontano gli altri.
Pensiero numero 2: forse anche io dovrei raccontare qualcosa.
È il pensiero numero 2 a preoccuparmi di più. La curiosità fa parte dell’essere umano ed è stata la fortuna di Mark Zuckerberg (papà di Facebook), ma la sensazione di avere la NECESSITÀ di aggiornare il mondo a te vicino sui tuoi progressi, i tuoi pensieri, le tue avventure (specie per chi come me ha una pagina pubblica), questa non è nata con l’essere umano, ma con l’avvento dei social network.
Mentre mi preoccupo e mi interrogo, decido di raccontare quello che osservo, al momento mi sembra la cosa migliore…

E allora eccoli i post-ini del terzo millennio:

  1. C’è chi racconta solo i suoi successi, chi non li ha e se li inventa convincendo se stesso (e anche qualcun altro).
  2. C’è chi lancia il sasso e nasconde la pietra: chi fa intendere, ovvero, che qualcosa non vada per poi lamentarsi delle orde di curiosi pronti (in privato e non) a chiedere cosa mai sia successo. In verità stava solo aspettando che qualcuno chiedesse; che qualcuno, anche sconosciuto, fingesse di avere un reale interesse circa il suo stato di salute, fisica e mentale. Così inizia lo sfogo e non smette più, quasi tenuto moralmente a continuare – per gli altri – la telenovela.
  3. Di contro, c’è chi deve e vuole far vedere quanto sta bene, quanto è cool, quanto è vip, quanto è special.
  4. C’è chi esterna pensieri, osservazioni sul mondo. A volte sciocchi, a volte interessanti punti di vista.
  5. C’è chi racconta storie di vita vissute e chi se ne appassiona.
  6. E poi ci sono loro: i commentatori. Quelli che scrivono poco, ma che hanno tanto da ridire su quello che scrivono gli altri. E se quelli che esprimono pareri pacati sono ben accetti (pochi), ce ne sono tanti, troppi che, nascosti da pseudonimi, sfogano tutta la loro miseria e la loro rabbia repressa contro qualcuno, non risparmiando parolacce e insulti che a volte farebbero rabbrividire anche il più assiduo frequentatore d’osteria.
Da sin. le blogger Eleonora Branca, Ida Galati, Alessandra Razete

La rabbia, la denuncia (contro ignoti). Questa quella che mi colpisce di più. Ci lamentiamo su Facebook come se ci potessero ascoltare tutti, come se qualcuno potesse veramente fare qualcosa, come se i politici potessero ravvedersi, fare un mea culpa, mettersi una mano sulla coscienza e ascoltare proprio noi. 
Come se le nostre parole e le nostre condivisioni potessero davvero cambiare il mondo.
Il potere che diamo a Facebook è molto più di quello che ha realmente, ma è indubbio che influenzi non poco le nostre vite. 
E allora scrivo questo post e lo condivido su Facebook, così neanche io sono venuta meno al mio compito da post-ina del terzo millennio.
Poi inizierà l’attesa. Dei like. Ma questa… è un’altra storia…

Essere digitali significa essere ciò che le nostre dita fanno trapelare di noi attraverso lo schermo (…). Abbiamo depositato il corso momentaneamente dietro la tastiera. Ci siamo estesi aldilà di noi stessi tramite il cursore. Tabula rasa: di noi possiamo fare e dire ciò che vogliamo (Web Psychology di G. Pravettoni, 2002).

E voi conoscete altre tipologie di post-ini?

Ida

  • Eniwhere Fashion

    No. Non ne conosco altri perchè li hai praticamente elencati tutti. Devo ammettere che nel caso 4 e 5 i ci sono vista. Per il 4 spero di essere stata interessante (ma non è scontato) e per il 5 sono stata sia da un lato (chi racconta) che dall'altro (che se ne appassiona). Facebook è un mondo un po' particolare ma non è nient'altro che la vetrina web di quello che le persone fanno comunque nella vita di tutti i giorni a scuola, al lavoro, ecc. ecc. Verrò a mettere un like sul tuo post. Un bacio e buon sabato,
    Eni

    Eniwhere Fashion
    Eniwhere Fashion Facebook

    22 Agosto 2015 at 12:44 Rispondi
  • Lalu

    Io provo a raccontarmi. Sai chi nn sopporto proprio? Quelli che devono sempre mettersi in posa, le famiglie del mulino bianco..quelli che usano face x mostrare agli altri che sono i più belli, i più felici etc
    Lalu
    http://Www.ilquadernodilalu.it

    28 Agosto 2015 at 9:07 Rispondi

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