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Daniele Amato, l’enfant prodige della moda, porta a Roma la sua ultima collezione e la sua vita (un po’) straordinaria

Sapete che io e il concept store romano Mad Zone siamo, ormai, quasi una cosa sola (per chi non avesse letto di cosa si tratta, ecco uno degli articoli dedicati). Amo talmente tanto questo spazio che non ho potuto fare a meno di stringere un rapporto speciale con le due proprietarie Anna e Tania che, oltre ad avere un gusto ineguagliabile per il bello, sono anche due donne generose e molto disponibili.

Mad Zone store

Io ci entro almeno una volta a settimana, perché ogni volta tutto cambia e mi ritrovo puntualmente a sentirmi bambina alla scoperta delle nuove meraviglie del mondo della moda.

E a proposito di meraviglie e di scoperte, durante AltaRoma Mad Zone si è trasformata proprio nel surreale paese delle meraviglie, Madland, con tanto di mini campo da croquet (realizzato dal flower designer Maya De Roo) presieduto da una Regina di Cuori sui generis (interpretata dall’attore Fabrizio Sabatucci) e speciali sedute farfalla della designer Anna Ossola.
Tutto per presentare un ospite d’eccezione e la sua ultima collezione di scarpe e borse, ispirata proprio al famoso romanzo di Lewis Carroll.

Mad Zone si trasforma in Madland e presenta Daniele Amato

Lui è Daniele Amato, uno shoes designer giovanissimo, ma molto molto speciale. Quasi timido, in realtà solo molto rispettoso ed estremamente educato. In fondo, dietro ai suoi occhi, si percepisce una vitalità e un estro che sembrano quasi incontenibili.

Come potrebbe essere altrimenti considerata la storia così speciale di Daniele? Oggi ha 17 anni, va ancora a scuola, ma è già alla sua sesta collezione di scarpe e, ogni tanto, capita possa saltare la scuola per incontrare Manolo Blahnik. Non vi voglio svelare troppo, perché ho chiesto proprio a lui di raccontarci dove e come è arrivato a essere così bravo e apprezzato già alla sua eta.

Daniele, ricordo Salvatore Ferragamo bambino e il suo desiderio di rendere felice sua sorella che non poteva permettersi un paio di scarpe nuove per la sua prima comunione; si dice che a 7 anni anche tu avevi le idee molto chiare rispetto al tuo futuro.  Era proprio così? Sognavi già di disegnare scarpe e borse? 

Posso dirti assolutamente sì, l’ho sempre sognato da che ne ho memoria. Fin da bambino adoravo passare le giornate nella fabbrica della mia famiglia, tra gli artigiani, a giocare con i ritagli di tessuto e pellame.
E cosa pensavi all’idea di poter realizzare qualcosa disegnato da te? Riesci a ricordarlo o per te era ancora tutto un gioco? 
A quei tempi vivevo tutto come se fosse un gioco: mi divertivo a disegnare i miei primi modelli di borse e scarpe, sceglievo i materiali e poi provavo ad assemblarli. Con il passare del tempo ho perfezionato la mia manualità e sono passato, da quei primi esperimenti, a realizzare vere e proprie borse.
Un po’ come chi giocava con Gira la moda insomma, solo che tu avevi in mano ben altri “strumenti”! Si sa che i bambini dicono sempre quello che pensano spiazzando, a volte, i mal o ben capitati interlocutori. È anche vero che spesso e volentieri colgono proprio nel segno. Si dice che è proprio quello che hai fatto tu con Manolo Blahnik in persona. Ce lo racconti? 
Manolo era venuto da noi in azienda per disegnare il nuovo campionario e mentre stava buttando giù qualche schizzo io gli ho detto che non era in grado di disegnare borse. Ho preso carta e penna, ho realizzato un modellino e poi l’ho ritagliato e assemblato con lo scotch e la pinzatrice. Il primo pensiero dei miei genitori è stato quello di aver perso per sempre un cliente importante, invece Manolo ha apprezzato la sfrontatezza e da quel momento è diventato per me un’importante fonte di ispirazione.
E poi cosa è successo da allora? Quando hai realizzato la tua prima collezione? 
Ne son successe parecchie di cose: tutto quello che è accaduto dopo mi ha portato a realizzare la mia prima collezione per la Primavera/Estate 2012 e da allora ne presento due all’anno. Da qualche anno collaboro con un calzaturificio che realizza tutti i miei modelli interamente a mano e questo è un grande valore aggiunto.
Sei figlio d’arte, la tua famiglia realizza borse da sogno, tagliate e cucite a mano, totalmente made in Italy, per importantissimi brand, con il marchio Leu Locati. Cosa ti dice sempre tuo padre, che consigli preziosi porti con te? 
Mio padre mi dice sempre che l’importante è non montarsi la testa e che è fondamentale imparare il lavoro dagli artigiani.

Qual’è la scarpa che finora ti rappresenta di più? 
Sicuramente il primo modello che ho disegnato: un tronchetto tacco 10 con un sormonto in pelo. Mi piace così tanto che ho fatto realizzare anche una chiusura per borse con questa forma!
Primo modello disegnato da Daniele Amato
Quali sono i tuoi progetti futuri immediati? 
Al momento spero solo di riuscire a organizzare al meglio la mia prossima sfilata (che si terrà a Milano il 12 settembre 2014) e di presentare una collezione che lasci tutti a bocca aperta!
E dove ti vedi, invece, tra 10 anni? 
Spero di avere un mio negozio monomarca a San Pietroburgo o a Tokyo.

Hai già individuato i mercati più fiorenti insomma… ottimo! Non mi resta che chiederti e comunicare a tutti i lettori dove è possibile ammirare le tue collezioni? 
Al momento il mio sito è in costruzione. Potete trovarmi su Facebook alla pagina A. D. Amato Daniele.

E io, dopo questa splendida chiacchierata, vi lascio invece con le foto della serata del 15 luglio e della sua preziosissima collezione. Buona visione!

il tacco a spillo composto da tante piccole sfere impilate una sull’altra…
l’effetto porcellana ricreato su un motivo a fiori degno di un servizio da tè…
la preziosità dei pellami…

la ricercatezza delle stampe e i dettagli inaspettati…
Daniele Amato and me

Ida

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