Vi siete mai chiesti chi decide cosa andrà di moda il prossimo anno e quello dopo ancora?
Le case di moda, dirà qualcuno.
E gli stilisti, o designer che dir si voglia, fanno di testa propria o c’è chi dà loro qualche suggerimento?
Come funziona il processo decisionale quando bisogna stabilire come vestiranno le donne di tutto (o quasi) il mondo?
Facciamo tornare di moda gli anni ’70 o i ’90? Pizzo o seta? Rosso o giallo?
Vi svelo qualcosa che, forse, ancora non sapete.
I processi attraverso cui si arriva a decidere la moda sono diversi e, a volte, imprevedibili. Vediamoli insieme.
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La strada. A volte, senza che nessuna azienda inviti qualcuno a indossare i suoi capi, capita che siano i membri con una forte appartenenza a un gruppo a fare la fortuna di un’azienda o a lanciare una moda.
È successo per i pantaloni over size a vita ultra bassa, introdotti dai rapper americani di strada, tenuti d’occhio dagli stilisti e poi rielaborati dagli stessi per proporli a tutti. La “Wolverine”, che fabbrica le scarpe americane Hush Puppies di pelle scamosciata e con la suola sottile, deve dire grazie a un gruppo di ragazzi della New York bene che ha deciso di riprendere dagli armadi le loro scarpe, anche se fuori moda, risollevando così le sorti dell’azienda che stava proprio per toglierle dal mercato: grazie a loro nel 1995 la produzione è passata da 30 mila a 430 mila paia; nel ’96 ha superato il milione e mezzo.
Gli influencer. Si chiama trickle down, “gocciolamento verso il basso”: l’
imitazione di persone che dettano lo stile. Se in passato erano i ricchi a essere imitati dalle classi meno agiate, oggi sono i vip a proporre, in televisione, in strada (qui il mio approfondimento sullo
streetstyle), sul web o sui magazine, uno stile piuttosto che un altro, molto spesso imitato dai così detti “followers”.
I cool hunter. A captare lo stile ci pensano loro: i cacciatori di moda. Attenti osservatori, in giro per il mondo, con la missione di trovare novità interessanti in fatto di moda e modi. Frequentano gli ambienti cool, così come le periferie urbane (che generalmente tendono ad andare contro tendenza, ribellarsi alla moda corrente, generandone delle nuove), studiano i comportamenti, i gusti e li trasmettono a chi registrerà i dati e tirerà le fila.
Le fiere: a fissare le linee guida ci pensano, invece, le fiere. In diverse città del mondo si svolgono
fiere “Primavisione” che, con un anno e mezzo di anticipo, presentano tessuti e colori del futuro, scelti dopo approfondite ricerche di mercato (per citarne qualcuna
Première Vision,
Milano Unica
, Munich Fabric Start e
Linea Pelle).Mettici poi il marketing, una buona dose di intuizione e tantissima attenzione alle esigenze della società ed ecco che i grandi produttori realizzeranno ciò che, di sicuro, indosseremo.
Ma i giovani designer o le piccole e medie aziende produttrici di abbigliamento, come possono permettersi di assoldare studiosi o viaggiatori in cerca di anteprime?
Non possono.
Per loro, e non solo, vengono in aiuto i servizi di trend forecasting (che in inglese non significa altro che previsione dei trend).
Ne esiste uno, nato in Italia e sviluppato da un team di esperti capitanato da Vanessa Cinquemani, unico nel suo genere e alla portata di tutti, anche degli studenti.
Ho intervistato la founder di questa speciale piattaforma per voi.
5Forecastore.fashion (sapevate esistesse il .fashion??) è un’agenzia italiano in grado di prevedere e analizzare i trend nel settore moda con anni di anticipo. Come funziona?
Ho messo in piedi un team interno che svolge quotidianamente delle ricerche, insieme a consulenti esterni che collaborano fornendo spunti e ispirazioni. Il tutto viene analizzato in maniera sinergica per offrire al cliente il più ampio spettro possibile di macro tendenze mood e di prodotto.Per capire davvero cosa facciamo praticamente, dovresti trasferirti nel nostro ufficio di “aggregazione di idee” per
capire come nascono i mega trends e come si sviluppano. Provo a darti l’idea: 8 persone lavorano contemporaneamente, ognuno specificatamente col suo ruolo, ma con continui interscambi di idee e verifiche periodiche step by step.
È un lavoro in cui l’importanza del team é assoluta. Nessuno potrebbe fare a meno dell’altro per arrivare a un risultato professionalmente ottimale.
C’è chi imposta i concetti, colori e le influenze, chi sviluppa queste linee guida iniziali con ricerche visive attraverso lo studio di blog, social media investigation, sfilate, mostre d’arte, video musicali, chi si occupa dei testi in inglese. Siamo inoltre sempre presenti nelle principali fiere di settore di tessuti, filati e pellami.
Oltre al lavoro di moodboard sviluppiamo le collezioni (development) con disegni vettoriali e con illustrazioni fashion. L’impaginazione grafica prima dell’upload sulla nostra piattaforma è l’ultimo step di questo lungo processo, ma non il meno importante. Abbiamo poi un servizio “tendenze e progettazione su misura” che noi chiamiamo “Made to measure“, dove forniamo una consulenza completamente personalizzata.
Che cosa vi rende unici?
Esistono diverse agenzie, anche italiane, che offrono il nostro servizio, ma generalmente collaborano solo su commissione, o funzionano con sottoscrizioni di abbonamenti.
Noi, invece, non lavoriamo facendo sottoscrivere abbonamenti, né solo su commissione. Abbiamo una piattaforma dove è possibile acquistare un singolo pacchetto, che noi chiamiamo “pack”, senza necessariamente dover comprare un abbonamento costoso che magari non serve o per il quale non si ha budget in quel momento. Siamo inoltre specializzati sull’abbigliamento DONNA e usiamo il know how italiano, ma con una visione internazionale. Non ci rivolgiamo prettamente al mercato italiano.
Perché è importante che uno studente, anche solo per esercitarsi o presentare un lavoro scolastico, si avvalga dei vostri servizi?
Oggigiorno (in)seguire i trends è un processo sempre più veloce e difficile, ma di vitale importanza per prepararsi al meglio ad un esame scolastico, ma
soprattutto per superare un colloquio di lavoro. Non basta saper disegnare o creare moodboard, occorre saper leggere i trends che verranno per progettare al meglio le collezioni future. Basti guardare a come la figura dello stilista stia progressivamente cambiando, a favore di disegnatori-prodotto. Uno studente può quindi accedere in maniera veloce e facile ai mega trends, ai must have trends e scaricare disegni tecnici vettoriali modificabili da usare per il proprio portfolio o per prenderne spunto.
Cos’è la quinta stagione?
La quinta stagione è la sezione della nostra piattaforma dedicata ai trends GRATUITI. Sono report pdf che spaziano da analisi trends nelle fiere di settore (molto gettonati), ad analisi tematiche nei retails, a reportage da festivals o vintage markets. È una sezione sempre in evoluzione, con contenuti e foto sempre originali scattate dal team o da reporter che collaborano con noi da tutto il mondo.
Vanessa qual è il tuo background?
Ho iniziato per scherzo vincendo nel 2007 il concorso “Next Generation” finanziato della Camera Nazionale Della Moda Italiana, mentre seguivo un corso specializzato di Modellista per abbigliamento femminile da Max Mara. Non ho fatto una scuola di moda, ma sono laureata in Design. Dopo la vittoria di questo ambito concorso, ho cominciato subito a lavorare in ufficio stile nel gruppo Trussardi per poi proseguire da Fabiana Filippi e Brunello Cucinelli. La mia indole indipendente e creativa, nonché i numerosi anni di esperienza, mi ha portato nel 2013 ad aprire il mio studio di consulenza freelance, collaborando con diversi marchi e aziende del fashion business. Dal 2015 ho fondato questa piattaforma di trend forecasting per poter indagare ulteriormente i fashion trends e fornire ai miei clienti una consulenza di fashion design non statica, avvalendomi sia delle previsioni tendenze, che dei continui aggiornanenti che sviluppiamo in 5forecaStore.
Grazie Vanessa, un regalo per chiudere: cosa non dobbiamo buttare via durante il prossimo cambio stagione perché tornerà di moda fra un anno?
Ti risponderei di non buttar via niente per una scelta ecologica e perché il mix and match sarà molto di moda.
Claudia Piccirillo
molto interessante questo post… ho scoperto cose che non sapevo!!!
claudia
http://www.piccislove.com
Rita
Chissà perché le grandi della moda passano sempre da max mara 😉 interessantissimo post. xoxo rita talks
silvia jackson
è una domanda che mi sono posta spesso, con questo articolo hai soddisfatto la mia curiosità!
the chilicool
Bello questo post, interessantissimo!
Alessia
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Roberta Mirata
Interessantissimo…anche scoprire il sito di Vanessa, che non conoscevo…grazie per queste preziose info
Alessia Canella
Grazie, un interessante approfondimento!
Buona giornata
Alessia
Style shouts
Elisabetta Bertolini
Io ascolterò i tuoi consigli!! Poi già di mio non butto mai via niente. Non sarò mica un Influencer eh?